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· Abbiamo qualcosa da raccontarvi: "Racconti di viaggio… VOGTOUR seconda parte" ·
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Racconti di viaggio… VOGTOUR seconda parte

LA TAVERNA PANE E VINO e LA TENUTA BELLA FONTE
di Guido VezzoliQuale poteva essere la miglior conclusione del nostro primo giorno se non una cena alla caratteristica “Taverna pane e vino” nel centro storico di Cortona.
Siamo stati accolti dal proprietario il signor Arnaldo Rossi che con la sua cordialità ci ha fatto sentire subito a casa. L’ambiente caldo e accogliente con meravigliosi soffitti a volta ha fatto da cornice a un incontro piacevole nella sua semplicità.
Durante la serata abbiamo assaggiato i piatti tipici della cucina toscana in abbinamento a un’accurata selezione di vini di sua produzione.
Non sono mancati momenti esilaranti come quando il proprietario ha messo alla prova la nostra conoscenza attraverso un piccolo gioco: dovevamo scegliere, assaggiando due vini, quale tra essi, non contenesse alcuna presenza di solfiti (qui un gruppo ha completamente sbagliato provocando gli sfottò del gruppo vincente).
Dopo aver concluso la nostra degustazione con l’assaggio di ben undici bottiglie di ottimo vino, all’uscita del locale ci ha sorpreso un’acquazzone.

La seconda tappa di VOGTOUR 2016 ci vede partire all’alba da una splendida Cortona, bagnata per tutta la notte da una pioggia insistente che ha conciliato il sonno degli inarrestabili “enoescursionisti”, per dirigerci in Umbria nei dintorni di Bevagna e più precisamente in prossimità del minuscolo borgo dall’autentico sapore medievale  di Torre del Colle, dove, da qualche anno Peter Heilbron, ex amministratore delegato di una grande società,  ha realizzato il sogno della sua vita: diventare produttore di vino.
Attraverso strade sterrate di non facile transito, almeno per nostro mezzo di trasporto,  giungiamo in un vasto piazzale antistante la moderna cantina, realizzata da pochi anni utilizzando i criteri più moderni ed ecologici, nonché soluzioni tecniche totalmente naturali, quali l’aerazione della cantina attraverso dei semplici condotti scavati al di sotto della pavimentazione, sì da avere un impatto ambientale bassissimo, ma una notevole efficienza produttiva.
Ci accoglie con modi garbati,che denotano però una serietà ed una capacità professionale non indifferenti, il proprietario Peter Heilbron, milanese di origini teutoniche, che con una pragmaticità non disgiunta dalla grandissima passione per il “suo vino”, ci illustra la filosofia aziendale, improntata alla naturalità del prodotto (di fatto biologico anche se non certificato) ed alla realizzazione di due soli vini: il Sagrantino di Montefalco ed il Trebbiano Spoletino, assolutamente rappresentativi del territorio.
L’Arneto, così è denominato il Trebbiano Spoletino, attira immediatamente l’attenzione dei degustatori, evidenziando note olfattive di grande eleganza ed una fantastica rispondenza tra naso e gusto.
Nonostante subisca la fermentazione malolattica, l’Arneto assaggiato ha una piacevolissima acidità che induce ad un ulteriore bicchiere; la maturazione per sei mesi in botti di rovere di Slavonia ( a detta del produttore il miglior legno in assoluto per svolgere tale compito) lo rendono perfettamente equilibrato e potenzialmente assai longevo, ma soprattutto privo di certi sentori “legnosi”, in piena ed assoluta sintonia quindi con la filosofia di bevibilità propugnata da VOG.
Un bianco veramente interessante e dalla grande capacità di essere abbinato a piatti disparati.
Peter passa quindi alla degustazione del suo pezzo forte, il Sagrantino di Montefalco, vitigno di grandissima potenzialità, circoscritto, quanto all’allevamento, ad una zona assai limitata tra Bevagna e Montefalco.
Grandissimo tannino che consente al vino di poter essere letteralmente dimenticato in cantina, un bellissimo colore ed un frutto elegante caratterizzano i millesimi degustati, tutti veramente grandi, anche se la palma del migliore in assoluto, probabilmente, è da attribuire al Collenottolo 2011 (tale è il nome del Sangrantino di Peter): un velluto al palato, finissimo, con profumi elegantissimi ed una infinita capacità di invecchiamento.
Eccezionale anche il Sagrantino (o meglio il vino rosso atto a diventare Sagrantino) che Peter conserva ed accudisce gelosamente nelle grandi botti di rovere di Salvonia e del quale ci ha concesso un assaggio direttamente dalle stesse: il 2013 che sicuramente diventerà memorabile ed il  2014, più evoluto del primo, ma forse meno “grande”, sono letteralmente spremute d’uva, che non potranno che evolversi in grandi vini.
Tra aneddoti, disquisizioni tecniche e considerazioni sul mondo del vino, argomento sul quale Peter dimostra di possedere una propria filosofia (perfettamente condivisibile, aggiungerei), la mattina scorre veloce e si rende quindi necessario, a malincuore,  lasciare la tenuta per fare tappa al vicino borgo di Torre del Colle, da cui, dopo pranzo ci si dirigerà interra d’Abruzzo per il prosieguo del nostro intrigante tragitto.

Per informazioni:
vog@vistaolfattogusto.it
oppure
3296765397 Ambasciatrice VOG Cremona Delfina Piana

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