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· Abbiamo qualcosa da raccontarvi: "Si fa presto a dire Torrone" ·
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Si fa presto a dire Torrone

Pare che questo dolce, di probabile origine araba e per lo più confezionato con albumi montati a neve, zucchero, miele, vaniglia e mandorle, sia stato codificato e battezzato da un cuoco cremonese. Ha reso famosa la città di Cremona, ma si produce per tradizione in tante altre parti d’Italia sia nella versione dura sia in quella tenera. Si trova quasi tutto l’anno, non solo a Natale, nei negozi e sulle bancarelle delle fiere del Piemonte (il torrone d’Alba ha le nocciole al posto delle mandorle), in Toscana (dove si chiamava copata), in Abruzzo (quello de l’Aquila è il tipo morbido ricoperto di cioccolato; quello chietino prevede noci, fichi secchi e cannella), in Campania (famosi i torroni di Benevento a base di mandorle e con diverse coperture), in Sardegna (arricchito di mix di mandorle, noci e nocciole). Si chiama cubbaita o giuggiulena in Sicilia e prevede anche il sesamo; il mandorlato è specialità di Cologna Veneta, a Bagnara Calabra si fregia dell’Igp il tipico torrone locale: friabile e speziato, di colore scuro per l’abbondante presenza di mandorle tostate ma non pelate, è coperto di granelli di zucchero o di cacao amaro.

Tratto da:
I paesaggi del cibo
Luoghi e prodotti della nostra terra
Touring Club Italiano, 2015

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